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Nasce l’Avp501 Endurance Trail

Scritto da il Giugno 6, 2018

BO/Sport. Nasce l’Avp501 Endurance Trail, la gara podistica più lunga del mondo in una sola tappa e in modalità assistita, lungo l’Alta Via dei Parchi.

La prima edizione sarà dall’1 al 9 settembre 2018. Il percorso in provincia di Bologna, nel Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone e in quello del Corno alle Scale.

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L’iniziativa è promossa dalla Regione Emilia Romanga e vuole portare chi partecipa alla scoperta di ambienti unici per caratteristiche naturalistiche, paesaggistiche e storiche. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 luglio.

È la Avp501 Endurance trail, la specialità di corsa a piedi in una sola tappa e in modalità assistita più lunga del mondo. Si partirà da Pennabilli (Rn) a Berceto (Pr): 501 chilometri lungo il crinale appenninicoattraverso luoghi di grande valore naturalistico, ricchi di importanti testimonianze storiche e culturali. Laghi incontaminati, calanchi e falesie di gesso, castagneti e faggete, praterie. Ma anche eremi, monasteri, antiche pievi.

L’assessore regionale alle Politiche ambientali e alla montagna, Paola Gazzolo, ha dichiarato:

 “Gli oltre 500 chilometri lungo il crinale appenninico dell’Alta Via dei Parchi attraversano ben otto parchi naturali e rappresentano un percorso dal valore ambientale e paesaggistico unico. Un itinerario che la Regione ha voluto istituire proprio perché si traducesse in un ulteriore elemento di attrazione e competitività del territorio. Iniziative come l’Avp501 Endurance Trail vanno in questa direzione. Svelare le bellezze dell’Appennino, anche con modalità innovative di fruizione, è un tassello importante nella strategia complessiva di crescita sostenibile a cui puntiamo per il futuro della nostra montagna”.

Protagonista dell’Avp501 anche il territorio in provincia di Bologna. Qui gli atleti potranno rifocillarsi e riposarsi in due delle sette basi vita previste durante il percorso: quella del Rifugio Le Selve a Castel del Rio, dopo aver superato 253 chilometri di gara e un dislivello di 15.271 chilometri, e quella del Poranceto, vicino al Lago Brasimone a Camugnano. Qui saranno a 311 chilometri di gara e a un dislivello positivo di 18.359 metri. L’itinerario nel bolognese, che interessa in alcuni tratti anche la provincia di Pistoia, inizia dal Passo della Raticosa e Roncobilaccio per arrivare, con lunghi saliscendi, al santuario di Boccadirio e poi avviarsi verso l’alto Appennino bolognese fino a raggiungere il bacino artificiale del Brasimone nel Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone. Dopo aver costeggiato il Lago di Suviana i concorrenti arriveranno al rifugio di Monte Cavallo, dove sosteranno prima di entrare nel Parco Corno alle Scale.

Una gara lunga tutta una regione, alla scoperta di quanto di meglio l’Appennino può offrire, in un territorio ancora poco conosciuto. In poche parole: l’avventura che non ti aspetti.

Un’esperienza non comune anche da un punto di vista sportivo. Non solo per la lunghezza del percorso, al 95% non asfaltato, ma anche per il dislivello positivo di 30mila metri, da percorrere in una sola tappa e in modalità assistita: gli atleti dovranno gestire in autonomia i tempi di sosta, compresi quelli per l’approvvigionamento idrico e alimentare, per concludere la gara in un tempo massimo di 200 ore.

Lo start sarà alle ore 9 di sabato 1 settembre Pennabilli (Rn). L’arrivo a Berceto, in provincia di Parma, entro domenica 9 settembre, alle ore 17. Sul percorso sono presenti 38 ristori per rifocillarsi, a intervalli di 10-15 km, e 7 basi vita: centri organizzati dove gli atleti possono dormire, trovare assistenza medica e avere a disposizione effetti personali trasportati di base in base dall’organizzazione.

L’Endurance trail infatti non è una gara a tappe con soste programmate, ma un tracciato da percorrere in continuo, giorno e notte, con gli atleti che devono autogestire i tempi di sosta, l’alimentazione e il materiale personale. Le iscrizioni, aperte dall’1 marzo,chiuderanno il 31 luglio.

Ogni atleta dell’AVP501 Endurance Trail sarà dotato di un dispositivo Gps per la rilevazione della posizione. Ma non solo: una gara di resistenza in territori impervi come quelli appenninici richiede un’organizzazione accurata per garantire sicurezza e assistenza. In prima fila il sistema di emergenza-urgenza del Servizio sanitario regionale, con il servizio 118, l’elisoccorso, leassociazioni di volontariato sanitario Anpas Emilia-Romagna, Confraternita della Misericordia e Croce Rossa e il Soccorso Alpino Emilia-Romagna. Gli atleti in ognuna delle sette “basi vita” troveranno un’ambulanza con personale medico e infermieristico, mentre i 500 chilometri del percorso saranno monitorati dai volontari del Soccorso alpino.

 

 


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