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Appennino: Università e Sindaci insieme per riprogettarlo

Scritto da il Febbraio 2, 2021

Nuovi scenari e nuovi progetti per l’Appennino bolognese: la pandemia in corso segna un cambio di prospettive e di sistema, e l’interesse per le aree interne troppo spesso dimenticate sta tornando forte.
E non può essere solo una moda passeggera ai mesi di lockdown e alla ricerca momentanea di spazi aperti a contatto con la natura.
L’Appennino e i suoi borghi possono essere terra di sperimentazione per nuove attività e stili di vita, per un nuovo rapporto vita-lavoro-studio, per un’esperienza di vita più autentica.
Un’area montana che non è “altro” dalla città ma ne è parte integrante, in un’ottica metropolitana.

Ecco quindi che il Corso magistrale di Advanced Design ha messo al servizio delle comunità le proprie competenze nel campo del service design: una disciplina ancora abbastanza recente in Italia e fondamentale in tutti i processi di innovazione, sociale e di prodotto.

Coordinati e  guidati dai docenti Jacopo GasparriPierluigi Molteni Martino Pietropoli, gli studenti hanno avuto il compito di ideare e prototipare servizi che rendessero attrattivi nel lungo periodo quei territori, nell’ottica di contrastare i fenomeni di spopolamento, confermare questo nuovo trend di attrattività e creare la condizione per l’insediamento di nuovi cittadini.
Sono stati scelti come campo di studio due Comuni dell’Appennino: Castiglione dei PepoliSan Benedetto Val di Sambro.
Questi due comuni negli ultimi anni stanno cercando strade alternative e innovative per rilanciare i propri territori.

I progetti in Appennino

Gli studenti hanno ideato, anche con azioni direttamente sul territorio, sette progetti innovativi che trattano diversi settori di potenziale sviluppo:

  • BOSPORT: Legato all’attività sportiva in outdoor con la valorizzazione del patrimonio boschivo;
  • COMFORT ZONE: Rivolto a quegli studenti che per stile di vita e costi preferiscono spostarsi da Bologna in luoghi meno caotici e più sostenibili;
  • WHEAT: Il suo motto è “Coltivare l’inesperienza”, è un servizio che permette di incrociare i terreni incolti con la disponibilità di nuovi cittadini a prendersene cura e coltivarli;
  • INTRA: Spesso il “freno” a trasferirsi dalla città ai piccoli borghi è la paura del radicale cambio di stile di vita e la difficoltà ad ambientarsi in una nuova comunità. Il progetto lavora su questa paura;
  • RESISTENZE: Basato sulla produzione artistica partecipata;
  • KILOVA’: Immagina la costituzione di un car pooling dell’Appennino che collega la stazione ferroviaria di San Benedetto ai paesi limitrofi;
  • UNIVERSO SATELLITE: Affronta il tema della Didattica a Distanza, cercando di trasformare una criticità in un’opportunità.

Tutti progetti che affrontano temi e problematiche concrete ed attualissime, cercando di cogliere soluzioni nuove ben integrate nel contesto in cui si inseriscono.

L’architetto Pierluigi Molteni, docente del corso, sottolinea:
«Con gli studenti di Advanced Design abbiamo voluto testare con gli strumenti del service design la possibilità di fare innovazione a partire dai bisogni e dalle esigenze emersi in conseguenza del Covid, ma latenti e sentiti da tempo. Ad esempio la voglia di maggior contatto con la natura, di comunità reali e non virtuali, di stili di vita più a misura d’uomo.
Lo abbiamo fatto a partire dalle grandi potenzialità di attrazione dell’Appennino, che abbiamo affrontato come territorio vivo e vitale, non altro dalla “metropoli”, ma strettamente connessa e complementare con essa.»

Le parole dei Sindaci

Il Sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni pensa che:
«Questa collaborazione sia importante poiché dimostra che i modelli innovativi di servizio su cui stanno lavorando i due Comuni possono funzionare.
Ora occorre da un lato concretizzare il lavoro di questi studenti, poiché alcuni progetti potrebbero essere immediatamente attuabili, dall’altro stabilizzare questa collaborazione con l’Università per creare all’interno delle due amministrazioni la figura del “service design”. Una figura importante che come piccoli Comuni non potremmo permetterci.»

 

Maurizio Fabbri, Sindaco di Castiglione dei Pepoli vede nell’Appennino:
«Una possibile “nuova frontiera”, dove sperimentare un nuovo modello di vita e lavoro, basato sulla centralità dell’ambiente e della qualità della vita. La relazione stabilità con l’Università ci aiuta ad individuare la traiettoria e la strategia da mettere in campo, perché tutti parlano di Appennino e aree interne, ma l’importante è sapere cosa fare e quali politiche mettere in campo.
Il supporto dei giovani studenti ci aiuterà a non ripetere gli errori del passato.»

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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