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Vergato: Inaugurato il monumento ai caduti

Scritto da il Aprile 8, 2019

Sabato 6 aprile Cereglio (Frazione del Comune di Vergato) è stato inaugurato il “nuovo” monumento ai caduti delle guerre, voluto dalla sezione locale dell’ANPI.
Creato per sostituire il precedente monumento che fu rubato, il nuovo è collocato all’incrocio tra la provinciale che conduce da Vergato a Zocca, con quella che porta a Tolè. Qui furono combattute alcune delle battaglie più cruente sulla Linea Gotica e i cippi ricordano appunto i caduti in guerra.

All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Vergatoo Massimo Gnudi, lo scultore Paolo Gualandi, gli studenti dell’Istituto Superiore Fantini di Vergato delle classi terza e quinta dell’indirizzo Costruzione Ambiente e Territorio, l’assessore alla cultura Ilaria Nanni ed il Gruppo Alpini di Vergato.

Alessandro Masi (ANPI) ha consegnato agli studenti che hanno lavorato alla costruzione del monumento, una bandiera della pace e alcune copie della costituzione ed ha aggiunto: «Questo bellissimo monumento vuole ricordare l’importanza di preservare la pace: i ragazzi devono fare proprio questo messaggio, perché loro sono il nostro domani. Ho consegnato loro la bandiera della pace e tre copie della Costituzione nata dalla resistenza contro il nazifascimo. Nella Costituzione ci sono tutte le ricette per rendere la nostra vita migliore, bisognerebbe solo applicarla».

Gli studenti hanno scelto di realizzare un geode come simbolo di protezione del ricordo del passato, a prezioso monito per le scelte del futuro, ma hanno pensato anche ad un lato più giovane e social rendendo possibile fotografarsi all’interno del geode, così che anche i social network possano contribuire alla diffusione di messaggi positivi.
La realizzazione della struttura è stata curata dagli artigiani della Marmografia di Castelvetro.

Lo scultore Paolo Gualandi ha dichiarato: «Questo geode è una metafora della protezione e del ricordo: l’esterno è roccioso, forte, pesante mentre l’interno, con i cristalli luminosi e colorati è prezioso, delicato e da conservare, come la memoria delle guerre».

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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