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Val di Setta: La frana è ancora in movimento

Scritto da il Dicembre 24, 2019

Ha avuto molto successo l’incontro della scorsa settimana a Vado per fare il punto della situazione sulla frana della SP 325 Val di Setta.
Vi hanno partecipato il consigliere metropolitano alla viabilità Marco Monesi ed il dirigente metropolitano Pietro Luminasi; i sindaci di Marzabotto e Monzuno Valentina Cuppi e Bruno Pasquini e i tecnici specializzati che stanno seguendo il progetto.

Il parere di Monesi

Il consigliere Monesi ha aperto la serata illustrando lo stato dell’arte del movimento franoso ed i risultati dei monitoraggi eseguiti finora per permettere un primo studio di fattibilità e consentire una prima ipotesi di ripristino della viabilità.
Monesi ha inoltre confermato una previsione di circa due anni necessari per la realizzazione degli interventi, che partiranno solo al termine del monitoraggio della frana.
Il movimento franoso, infatti, continua ad essere in movimento a causa delle faglie che hanno causato il crollo.

È quindi difficile prevedere quanto a lungo si protrarrà il monitoraggio.
Indispensabile per garantire la sicurezza dei cittadini di Gardelletta, redigere un progetto esecutivo ed infine imbastire la gara di appalto per l’assegnazione dei lavori.

Il progetto dovrà essere economicamente sostenibile (si ipotizza un investimento di circa 3 milioni di euro) ed affidabile dal punto di vista strutturale.
Dovrà quindi durare nel tempo, in modo da giustificare la spesa e garantire la sicurezza di chi percorrerà la strada.

I progetti per la Val di Setta

In seguito, l’ingegner Marchi dell’Università di Bologna e i diversi tecnici coinvolti hanno illustrato la natura del terreno e del territorio, spiegando le motivazioni di tipo geologico all’origine delle faglie che causano la frana.

La soluzione ipotizzata per la riapertura della viabilità è quella di scavare la montagna creando degli sbancamenti. Così facendo si renderebbero più facilmente monitorabili le condizione della strada, nel caso in cui dovessero ripetersi situazioni simili.
La strada verrebbe riposizionata a monte di diversi metri rispetto alla sede attuale, con un margine per lato di circa 7 metri. La traiettoria sarebbe leggermente modificata.

Lo sbancamento a monte previsto è pari a circa 280.000 mq di materiale, e rispetterebbe la naturale pendenza della montagna.
Solo attraverso il progetto definitivo sarà possibile avere il dettaglio degli interventi, anche in questo caso da predisporre una volta che la frana si sarà fermata.

L’ipotesi della realizzazione di un viadotto, invece, non è risultata sostenibile.
La zona che non garantisce una base solida d’appoggio ed il costo previsto è di circa 20 milioni di euro.
L’ipotesi della realizzazione di una galleria è stata scartata per gli stessi motivi.

Collaborazione da parte degli enti

I sindaci hanno confermato la costante collaborazione da parte dei due Comuni nel sollecitare tutti gli enti coinvolti affinché gli interventi concordati ed i budget destinati possano essere rispettati.

Autostrade per l’Italia ha confermato la possibilità di erogare il servizio gratuito per la tratta Sasso Marconi – Rioveggio e viceversa.
L’agevolazione è riservata ai residenti dei Comuni di Monzuno, Marzabotto, San Benedetto Val di Sambro che ne faranno richiesta.
Tale agevolazione sarà sostenuta economicamente dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Protezione Civile.
Non essendoci stato però il tempo di deliberare questa spesa per le imminenti elezioni regionali, si dovrà attendere l’insediamento della nuova Giunta Regionale per l’attivazione delle agevolazioni.

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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