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Vado: Il barbiere festeggia 70 anni di lavoro

Scritto da il Giugno 18, 2020

Era il 24 giugno 1950 quando il giovanissimo Giorgio Quadri, di appena dieci anni, entrò per la prima volta nella bottega del barbiere, anche se cominciò a fare la barba ai clienti quando aveva “ormai” undici anni.

Da quel giorno sono passati 70 anni e Giorgio è ancora lì, efficiente e preciso, a servire i suoi clienti di sempre.

Non è più barbiere, come spiega lui stesso, perché nessuno più si fa fare la barba, ma continua a tagliare i capelli a tanti compaesani che non rinunciano a quell’appuntamento.
Giorgio è in pensione da 26 anni, e la sua non è necessità economica, ma un’autentica ragione di vita.

A Vado di Monzuno tutti conoscono Giorgio, non solo per la sua attività professionale, ma perché dal secondo dopo guerra a oggi si è speso tantissimo per la sua comunità.
È infatti orgogliosamente uno dei soci fondatori della Pubblica Assistenza di Vado, che fornisce servizi preziosi.

L’idea partì nel 1981. Le associazioni sportive si resero conto di aver bisogno di un’ambulanza che intervenisse quando necessario, e con l’aiuto di un paio di carrozzieri della zona adibirono un pulmino Volkswagen.
Non è un caso che Giorgio fosse tra i promotori: all’epoca era infatti impegnato con la sua società di ciclisti.
Non solo, Giorgio racconta di avere avuto anche la passione per la pesca, e nel suo negozio mostra orgoglioso i premi e riconoscimenti vinti anche a livello nazionale.

Il piccolo museo del barbiere

La bottega di Giorgio a Vado di Monzuno è un piccolo museo.
Conserva infatti decine di campanelli di biciclette e spiega il perché:
«Ci servivano soldi per la Pubblica Assistenza, allora recuperavamo il ferro dalle vecchie bici per ricavarne qualcosa.
Si salvavano solo i campanelli che ho conservato qui».

Nel suo salone ci sono anche poltro originali del 1953, una delle prime macchine elettriche per il caffè, una macchina fotografica Polaroid dei primi anni settanta e tanti altri ricordi.

Ci sono anche due pubblicazioni di cui Giorgio è particolarmente fiero: “Il nostro Vado” e “La bottega dei ricordi”.
Il primo è un libro che racconta la storia della frazione di Vado, scritto nel 2007 con il professor Renato Mezzanti; il secondo è invece una raccolta di alcune delle innumerevoli cartoline relative a Vado e dintorni nel periodo tra il primo Novecento e il secondo dopo guerra.

Giorgio spiega:
«Con gli anni è cambiato tutto, molti clienti si sono trasferiti, tanti non ci sono più, è cambiato il modo di tagliare i capelli. Una volta tutti si tagliavano i capelli corti, adesso solo gli anziani mi chiedono queste sfumature.
Mi sento bene, non ho voglia di smettere di lavorare, ma devo farlo, ho ottant’anni, è arrivato il momento.

Il lavoro per i giovani c’è, se hanno voglia, anche se purtroppo di giovani nessuno sembra abbia voglia di imparare.
C’è una ragazzina qui in paese molto brava, spero che continui».

Infine il vicesindaco di Monzuno Ermanno Pavesi aggiunge:
«Giorgio Quadri è motivo di orgoglio per il Comune di Monzuno e in generale per tutta la comunità. Un autentico esempio per i giovani, sia per quanto concerne la sua professione che esercita da settant’anni, sia per quanto si è speso come volontario per il suo territorio, in tanti settori diversi: salute, sport, cultura»

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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