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Flaminia Militare: Firmato un protocollo per valorizzarla

Scritto da il Giugno 6, 2019

Cesare Agostini e Franco Santi sono due abitanti di Castel dell’Alpi accomunati da una passione: l’archeologia.
Insieme, alla fine degli anni settanta, armati di pala e piccone, si mettono in testa di rinvenire la “strada romana” di cui nella zona di parla sempre.

Nonostante il disinteresse e lo scetticismo comune, i due impiegano tutto il loro tempo libero alla ricerca di qualche prova, fino all’agosto del 1979, quando rinvengono il primo tratto di basolato, il tipico selciato delle strade romane.
È la Flaminia Militare, la strada che conduceva da Bologna ad Arezzo, passando per l’attuale centro abitato di Madonna dei Fornelli.

Nei giorni scorsi, a quarant’anni di distanza, Agostini e Santi hanno sottoscritto un protocollo con alcuni enti pubblici, con il quale cedono il marchio “Flaminia Militare 187 a.c” e i domini www.flaminiamilitare.it e www.flaminiamilitare.com

Gli enti interessati sono: l’Uniono dei Comuni dell’Appennino bolognese, i Comuni si San Benedetto Val di Sambro, Barberino del Mugello e Firenzuola.
Questi si impegnano alla valorizzazione dell’antica strada romana, aggiornando i siti in questione e studiando iniziative promozionali.

Inoltre, come previsto nel protocollo, è stato individuata tramite una procedura ad evidenza pubblica la cooperativa di comunità Foiatonda di Madonna dei Fornelli.
Nei prossimi anni la cooperativa si occuperà della manutenzione e pulizia dei resti degli antichi basolati romani e relativi accessi che costituiscono la storica strada romana “Flaminia Militare”.
Andrà quindi a Foiatonda la possibilità di utilizzare il marchio ed i siti internet.

Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val di Sambro, ha ringraziato tutti gli enti firmatari, sottolineando il ruolo del Comune di Monzuno che ha contribuito al raggiungimento del risultato, e Marco Tamarri per il fondamentale ruolo tecnico e di coordinamento. Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla cooperativa Foiatonda per aver deciso di percorrere assieme agli enti questo percorso di valorizzazione.

«Si tratta di un risultato importante perché mantenere questi ritrovamenti storici in adeguato stato di conservazione è fondamentale» spiega Santoni «sia per rispetto del lavoro di Cesare e Franco e di tutti coloro che in quegli anni si sono impegnati in una sfida che sembrava impossibile, sia per l’importanza che la via Flaminia militare ha per la promozione del territorio del nostro Appennino».

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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