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San Benedetto: Le mamme studiano italiano, Comune e ACLI si occupano dei bambini

Scritto da il Gennaio 14, 2020

In questi giorni nel Comune di San Benedetto Val di Sambro è iniziato il corso di italiano finanziato dal fondo europeo F.A.M.I (Fondo asilo migrazione e integrazione).

Il progetto consiste in una serie di lezioni di alfabetizzazione per stranieri, organizzati da Alessandro Borri per conto del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti dell’Appennino.
Le lezioni saranno quindici e avranno una durata di tre ore l’una.
Saranno ospitate al mattino nella biblioteca comunale “Gastone Stefanini” di San Benedetto, fino a fine febbraio.

In aggiunta ai corsi di italiano, ACLI Bologna e il Comune di San Benedetto offriranno ai partecipanti al corso, ed in particolare alle donne, un servizio di assistenza ai bambini.
L’idea nasce dalla consapevolezza da parte dell’amministrazione comunale che spesso le donne straniere non riescono a partecipare ai corsi perché devono occuparsi dei figli non ancora inseriti nel percorso scolastico.

Ovviamente il servizio è esteso a tutte le famiglie del territorio, con l’intento che qui possa nascere un gruppo di bambini.
Saranno guidati da un educatore messo a disposizione dall’ACLI, che favorisca la socializzazione e l’integrazione.
Mentre gli adulti studieranno in biblioteca, i bambini saranno ospitati dall’ala dedicata ai più piccoli della struttura.

Le parole del presidente delle ACLI sul progetto di San Benedetto

Il presidente dell ACLI di Bologna, Filippo Diaco, osserva:
«La ricerca delle Acli sul tema dell’occupabilità femminile ha evidenziato come il livello di conoscenza B1 dell’italiano sia uno dei requisiti considerati determinanti dalle aziende per l’assunzione.
Ecco perché è importante che queste donne migranti possano frequentare i corsi».
Per risolvere questo problema dunque le Acli hanno attivato un servizio di conciliazione dei tempi di formazione e di vita, mettendo a disposizione un’educatrice per i bambini delle allieve.
«Affianchiamo il Comune di San Benedetto con tale servizio, perché il fatto che queste donne imparino la lingua le aiuterà a trovare lavoro e, di conseguenza, a raggiungere l’indipendenza economica, con le conseguenze positive del caso sul loro benessere, quello dei figli e della società tutta.»

Ad occuparsi dei bambini sarà un’educatrice che ha partecipato al progetto di inserimento lavorativo che ACLI ha svolto nei mesi scorsi proprio a San Benedetto.

Se la partecipazione di altre famiglie del territorio sarà apprezzabile, il Comune valuterà la possibilità di studiare un progetto stabile, da dedicare ai bambini piccoli ed alle loro famiglie.

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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