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Argentieri: La Porrettana deve essere potenziata

Scritto da il Ottobre 7, 2019

La ferrovia Porrettana è una infrastruttura nevralgica: se funziona bene, riparte l’economia della Valle del Reno.
Questo è ciò che sostiene il sindaco di Vergato Giuseppe Argentieri, preoccupato dal recente comunicato del Comitato per la Ferrovia Porrettana Valerio Giusti.
Lo scorso 30 settembre ha scritto:
«la vera battaglia che Trenitalia deve intraprendere e vincere è raggiungere un grado di efficienza in grado di garantire quella serenità e senso di affidabilità negli utenti che decidono di viaggiare in treno, e non scegliere di partire mezzora prima perché sanno che il ritardo può giungere inaspettato».

Il riferimento era legato alla soppressione di lunedì pomeriggio di due treni locali Bologna-Marzabotto a causa di un guasto alle infrastrutture a Santa Viola.
Lo stesso giorno, il treno 6369 delle 21:04 è rimasto fermo una trentina di minuti a Pioppe di Salvaro, accumulando ritardo.
Ciò che emerge dalla parole del comitato è l’essenzialità di questo collegamento: lo dimostrano le file chilometriche in stazione a Bologna per ottenere la tessera unica.
La tessera da la possibilità di godere dei vantaggi dell’integrazione delle tariffe tra treni locali e autobus a Bologna fortemente sostenute dalla Regione Emilia-Romagna.

La proposta di Argentieri

È necessario quindi un miglioramento di tutto il sistema di “gestione dell’utenza”: corretta e tempestiva informazione, facilità di emissione dei biglietti e del rinnovo degli abbonamenti.
È essenziale invertire la sensazione di inaffidabilità che hanno i viaggiatori anche se la nostra linea gode di percentuali di puntualità altissime, vicine al 98%.

Il primo cittadino di Vergato sottolinea come il prossimo obiettivo dovrebbe essere quello di trasformare la linea Porrettana in qualcosa che ricordi una metropolitana di superficie. Così facendo si entrerebbe nella vera ottica di Città “metropolitana” che erga i suoi servizi per integrare centro e periferie.
Le stazioni sono state rinnovate e anche buona parte del parco macchine, adesso bisogna pensare a come potenziare il servizio.

«Gli studenti a Bologna non trovano posti letto mentre in montagna soffriamo dello spopolamento.
In una grande metropoli straniera il problema sarebbe risolto da servizi pubblici che spostino l’utenza da dove c’è forte domanda a dove c’è forte offerta.
Invitiamo Regione e Trenitalia a pensare ad altrettanto qui da noi.
Con maggiori servizi ferroviari potremmo invitare gli studenti fuori sede ad alloggiare lungo le località della Valle del Reno, e lo stesso vale per i lavoratori.
Senza contare i benefici per i numerosissimi utenti che già utilizzano il treno».

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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