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Emergenza Covid-19: Tutte le azioni del Comune di Monzuno

Scritto da il Aprile 9, 2020

In questi giorni il Comune di Monzuno ha attivato diverse azioni per rispondere all’emergenza legata all’epidemia di Covid-19.

Da quanto dimostrano i numeri, l’Appennino bolognese non è stato particolarmente colpito dal Coronavirus, al 7 aprile a Monzuno si contavano 5 persone positive.
Tuttavia, anche se le conseguenze sanitarie si sono limitate, quelle economiche si stanno facendo sentire, soprattutto per quelle famiglie che on possono lavorare e quindi si trovano senza redditto.

Sul fronte della spesa solidale, l’iniziativa voluta dal Governo per distribuire risorse alle famiglie bisognose, il Comune di Monzuno ha ricevuto 33.723,25€.

Nella giornata del 7 aprile l’amministrazione ha stampato i primi buoni spesa da consegnare alle persone con maggiori difficoltà, individuate tramite il Servizio Sociale Professionale dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
Sono stati utilizzati criteri condivisi con gli altri comuni, per garantire che le risorse vadano a chi ha davvero bisogno in maniera equa.

L’assessore ai servizi sociali Monica Morini spiega:
«Ieri abbiamo effettuato la consegna dei primi buoni alle persone aventi diritto, individuate dai servizi sociali dopo che avevano compilato i moduli messi a disposizione.
Abbiamo realizzato i buoni internamente per fare più in fretta, con gli accorgimenti necessari per evitare contraffazioni».
I buoni sono infatti firmati dal sindaco, plastificati e timbrati a secco.
Hanno inoltre un codice univoco associato al nome del destinatario.

Il primo cittadino Bruno Pasquini aggiunge:
«Siamo riusciti ad attivarci velocemente per arrivare immediatamente alle famiglie o persone aventi diritto, grazie alla collaborazione con i responsabili degli uffici comunali, dei dipendenti e grazie al supporto delle assistenti sociali.»

Le altre iniziative per l’emergenza

Per fare fronte all’emergenza i cittadini avevano già fatto sentire la loro solidarietà nei confronti dei meno fortunati.
Grazie ai volontari della Protezione Civile, gli anziani e le famiglie più isolate già dai primi giorni di chiusura ricevevano la spesa a domicilio.
Molti allora acquistavano più del necessario per lasciare che alcuni alimentari fossero distribuiti ai meno abbienti.
Il 28 marzo c’era stata poi una vera e propria colletta alimentare.

Dopo questo avvio spontaneo, il Comune ha coinvolto le attività commerciali affinché mettessero a disposizione un carrello nel loro negozio, dove riporre alcuni generi di prima necessità acquistati.
La cosiddetta “spesa sospesa”, che i volontari distribuiscono alle famiglie in difficoltà o che saranno consegnate alla Caritas comunale.

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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