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Emergenza climatica: Legambiente manifesta contro la “corsa al metano”

Scritto da il Febbraio 17, 2022

Si terrà sabato 12 febbraio la manifestazione nazionale di Legambiente, Rete Emergenza Climatica e Ambientale e Fridays for Future per contestare la creazione di nuovi impianti inutili ed inquinanti di gas metano. La manifestazione si terrà a Minerbio e in atre città della regione.

“In totale sono quattro le iniziative che  – spiega Legambiente – si svolgeranno sul territorio regionale in luoghi simbolo, per contestare impianti inutili alla transione ecologica e l’assurdo blocco alle rinnovabili. Una mobilitazione necessaria per arrestare le recenti assurdità contro la transizione energetica.

“Il cambiamento climatico continua la sua inarrestabile corsa e il limite di 1,5°C è sempre più vicino – spiega ancora Legambiente – Continuando con le attuali politiche globali si avrà un aumento delle temperature fino a circa 2,7°C, nettamente superiore agli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi. L’Italia sta sbagliando strada. Per uscire dal carbone, il nostro Paese non ha bisogno né di nuove centrali a gas fossile né del nucleare, ma di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili”.  

“Il gas fossile – proseguono gli attivisti – viene descritto come l’unica opzione praticabile per affrontare il cambiamento climatico, quando in realtà è una risorsa altamente climalterante, che per altro il nostro Paese importa per il 94% del fabbisogno. Questo comporta un’eccessiva dipendenza dal contesto internazionale e una conseguente vulnerabilità, non mitigabile da eventuali nuove estrazioni sul territorio nazionale, comunque insufficienti a coprire il fabbisogno. L’aumento dei costi in bolletta è da considerarsi, infatti, come diretta conseguenza dell’instabilità politica internazionale e non è imputabile alla necessaria transizione ecologica.” 

L’indipendenza dal carbone deve avvenire infatti puntando sulle risorse rinnovabili e pulite come l’eolico e il solare. Ne si trarrebbe un vantaggio ambientale oltreché economico risparmiando sugli attuali costi esosi in bolletta.

Infine, le 44 associazioni chiedono al Governo di sviluppare un piano che “preveda entro il 2025 l’eliminazione e la rimodulazione dei sussidi fonti fossili, come il Capacity Market, mantenendo gli incentivi alle energie rinnovabili e chiedendo contributi di solidarietà alle grandi imprese energetiche che oggi ricavano crescenti utili, con l’intento di contrastare il caro bollette. E di esprimere in sede UE, e in particolare nel Parlamento Europeo, una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi”. 


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