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Castiglione: Tari al 75% in meno per le attività commerciali

Scritto da il Luglio 10, 2020

Il Comune di Castiglione dei Pepoli ha stanziato 40 mila euro del bilancio comunale per ridurre la Tari alle attività commerciali colpite dalla crisi legata all’emergenza sanitaria.

La riduzione della Tari

È già attivo uno sconto del 25% di sconto sulla parte variabile della Tari per le attività che hanno dovuto chiudere durante la quarantena, voluto da ARERA.
In aggiunta il Comune ha previsto un ulteriore sconto del 25% della parte variabile per la Tari 2020 a chi, nonostante abbia riaperto, vede ridotti i propri ricavi a causa delle limitazioni e del distanziamento obbligatorio. Tra questi troviamo bar, ristoranti, alberghi, negozi, botteghe di parrucchieri ed estetisti.

Un ulteriore sconto del 25% che porta la riduzione complessiva al 75% riguarderà i cinema ed i teatri, tra le attività più colpite da questa emergenza anche perché in tanti non hanno nemmeno riaperto.
Per loro oltretutto la riduzione della parte variabile della Tari è estesa all’anno 2021 e 2022.

Le riduzioni sono immediatamente applicabili già nei prossimi bollettini, visto che la giunta ha deliberato d’urgenza in attesa poi della ratifica del consiglio.
In questo modo, la riduzione sarà garantita a tutti senza le necessità di ulteriori domande, graduatorie o pratiche burocratiche.
Si tratta del secondo intervento voluto dall’amministrazione comunale a sostegno dopo le riduzioni sulla Cosap di maggio.

Le parole del sindaco

Il sindaco Maurizio Fabbri spiega le ragioni di questa scelta:
«Abbiamo voluto applicare riduzioni superiori a quelle previste da ARERA, perché siamo consapevoli della difficoltà di tante imprese e del loro ruolo strategico per il nostro territorio.
È vero che c’è un crescente interesse per l’Appennino, ma per poterlo cogliere serve un tessuto produttivo commerciale che regga l’urto di questa crisi, che va quindi aiutato il più possibile.»

Il primo cittadino sottolinea che:
«Questa operazione è molto onerosa per il nostro bilancio, ma la riteniamo necessaria».

Fonte: Ufficio stampa Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese


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