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Allevamento in Appennino: Un tavolo per semplificarne le procedure

Scritto da il Giugno 28, 2019

Si è tenuto negli scorso giorni un incontro sulla necessità di semplificare, nel rispetto della normativa, le procedure a carico delle aziende zootecniche dell’Appennino.
Gli amministratori locali di San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli, Camugnano e Grizzana Morandi, ai quali vanno aggiunti anche quelli di Monzuno che condividono l’iniziativa hanno partecipato da una parte e dall’altra i funzionari dell’Azienda Usl di Bologna, i responsabili delle principali associazioni di categoria, CIA e Coldiretti e il dottor Giovanni Vecchi, veterinario libero professionista che ha dato la propria disponibilità.

«Abbiamo deciso di aprire un tavolo di confronto su questo tema» spiega il sindaco di San Benedetto Alessandro Santoni «perché crediamo occorra individuare procedure e procedimenti che tengano conto delle peculiarità tipiche delle nostra realtà locale. Gli allevatori in Appennino hanno spesso aziende di piccole o medie dimensioni, per cui crediamo si possano adeguare le modalità operative e relazionali tra la componente pubblica di controllo e quella privata».

Il rischio è che uno scrupoloso e puntuale adeguamento metta in difficoltà queste aziende che non possono competere con quelle di grandi dimensioni, in grado di dedicare tempo e risorse a queste attività.

Durante il promo incontro è stato predisposto un modello di documento di autocontrollo aziendale.
Si tratta di un modello abbastanza snello per non aggravare le procedure delle singole aziende, che però al tempo stesso consente all’Ausl di rendere più efficiente il proprio ruolo di controllo e verifica, evitando l’insorgere di contenziosi.

Viene quindi proposto uno strumento utile dunque sia per chi ha il compito di effettuare i controlli, sia per il titolare dell’azienda che così avrà la certezza che il proprio allevamento risponda pienamente alla normativa vigente.

Alla fine del mese di luglio il tavolo si riunirà, per proseguire nella definizione degli interventi da attuare.
È inoltre stato confermato che il numero di suini che si possono allevare per uso familiare è fissato a 4 unità, mentre altre situazioni e tipologie di allevamento andranno valutate caso per caso.

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese

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Opinione dei lettori
  1. Germano Carboni   Di   Giugno 29, 2019 alle 10:18 am

    Quanto si legge fa capire come le istituzioni generino normative dall’alto senza preoccuparsi di chi quella normativa dovrà applicarla, non si può dare la stessa quantità di medicinale a un adulto e a un bambino! Per fortuna che la buona politica quella al servizio del cittadino sta intercedendo per sistemare le cose…
    Grazie!

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